venerdì 22 luglio 2011

Aria d'altri tempi

Percorrendo il centro storico di Pavia si respira un’aria d’altri tempi. Si ha la sensazione tangibile che gli stessi sanpietrini che ricoprono Corso Cavour e Strada Nuova, siano stati segnati dal passaggio di illustri personaggi del passato, rievocati dalle innumerevoli targhe che simboleggiano con fierezza il ricordo dei grandi uomini che in modi e tempi diversi hanno contribuito a nobilitare la storia della nostra Pavia.
In particolare, è all’interno dell’università, luogo del sapere per eccellenza, che ogni giorno, durante le pause caffè tra una lezione e l’altra, incrociamo (spesso inconsapevolmente!) lapidi e statue di illustri intellettuali che hanno segnato la storia del nostro ateneo.
Fra i docenti più famosi a livello europeo degli ultimi due secoli, non si possono non ricordare eminenze quali Lazzaro Spallanzani (studioso di scienze naturali), Lorenzo Mascheroni (matematico),  Alessandro Volta (fisico), Antonio Scarpa (studioso di Anatomia), Plinio Fraccaro (storico).
E come dimenticare l’Orazione Inaugurale tenuta nell’Ateneo Pavese nel 1809 da Ugo Foscolo, che risiedeva a Pavia nella stessa residenza in cui abiterà quasi un secolo dopo la famiglia Einstein.
Ancora tra nomi più noti ricordiamo Camillo Golgi, docente di Istologia e Patologia Generale che diede un impulso vigoroso alla ricerca scientifica del ‘900 (premio Nobel 1906).
Questi e altri nomi illustri riecheggiano negli androni dell’Università durante le ore di lezione e ci fanno sentire come dei nani.
Dobbiamo molto ai grandi scienziati, letterati, giuristi, che nei secoli hanno abitato i nostri stessi luoghi, insegnato in quelle stesse aule in legno antico.

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